Il tressette, uno tra i più antichi e diffusi giochi di carte italiani, è forse di origine napoletana. Famoso resta ancor oggi il trattato in latino maccheronico che Chitarrella (pseudonimo di un ignoto autore del XVIII secolo) pubblicò, con traduzione italiana a fronte, nel 1846 a Napoli. Vi sono non solo le regole per giocare, ma anche quelle per vincere.
Il tressette si gioca con un mazzo di 40 carte, il cui valore di presa in ordine decrescente è: Tre, Due, Asso, Re, Donna (o Cavallo), Fante, Sette, Sei, Cinque, Quattro. In sede di punteggio l’Asso vale 1 punto, il Due, il Tre e le figure valgono un terzo di punto, le carte restanti non valgono niente. Chi prende l’ultima mano fa un punto in piú. Chi riesce ad avere in mano Asso, Tre e Due dello stesso seme fa napoletana e realizza subito 3 punti; se si hanno in mano 3 Tre, 3 Due o 3 Assi si guadagnano subito 3 punti (con 4 Tre, ecc. si guadagnano 4 punti). Quando si hanno in mano queste combinazioni, bisogna dichiararlo, fare cioè “accusa”, dicendo per esempio “accuso napoletana di fiori (o bastoni)”; quando si accusano i 3 Tre, o i 3 Due, ecc. bisogna anche dichiarare di quale seme è quello mancante.
La partita in piú smazzate si svolge fra due, tre o quattro giocatori (in quest’ultimo caso si gioca a coppie) e termina quando qualcuno arriva per primo ai 21, ai 31 o ai 41 punti.
Il divertimento piú grande si ha nella partita a quattro, di cui si danno qui le regole. Il mazziere distribuisce 10 carte a testa (cioè tutto il mazzo); inizia a giocare per primo chi è di mano, successivamente gioca chi ha effettuato la presa. Si “accusa”, se è il caso, dopo la prima mano. È obbligatorio rispondere al seme: se il primo di mano ha giocato fiori (o bastoni) gli altri dovranno cercare di rispondere con fiori; se non ne hanno, giocano carte di altri semi. Benché a tressette non si possa parlare né fare segni, esistono però alcune eccezioni: giocando una carta particolarmente forte si può “bussare” su di essa, chiedendo in tal modo al compagno di giocare la sua carta migliore. Se, giocando una carta, la si fa scivolare sul tavolo, si segnala il “volo”, cioè la mancanza di altre carte di quel seme. Si gioca cosi fino a che si hanno carte in mano.
Vince la coppia che ha raggiunto per prima il punteggio stabilito all’inizio della partita.
Esistono anche vincite speciali: per il cappotto (che si ha quando una coppia ha preso tutte le mani della smazzata) si paga due volte la posta; per lo stramazzo (che si ha quando una coppia ha preso tutte le mani meno una, ma l’altra coppia, con una sola presa, non ha fatto nessun punto), si paga tre volte la posta. Ci sono anche cappottone e stramazzone che pagano rispettivamente sei volte e otto volte la posta.