In molte località montane è diventata una vera e propria tendenza e non mancano le organizzazioni sportive e i tour operator che ne fanno il loro fiore all’occhiello: per rigenerarsi dagli stress quotidiani la full immersion nella natura ha grandi potenzialità terapeutiche, sempre che si impari ad assaporare le bellezze.
Cos’è lo slow trekking
Con questo spirito è nato lo slow trekking, chiamato anche slow foot, un’attività all’aria aperta che si differenzia dal “classico” escursionismo per il ritmo tranquillo e rilassato: l’importante non è solo raggiungere una meta, sfidando le proprie capacità fisiche e il proprio allenamento lungo sentieri impervi e faticosissimi, ma camminare tra prati e boschi con calma, guardandosi intorno, contemplando il paesaggio e traendone nuove energie. Il risultato è una forma di fitness per il corpo, ma anche per l’anima, che grazie alla sua intensità blanda è adatta a tutti, anche a chi non è allenato. Anche l’attrezzatura necessaria è minima, scarpe adatte e zaino, a cui è possibile aggiungere gli appositi bastoni. Relativamente a questi è possibile vedere questa guida sui bastoni da trekking.
Lo slow trekking è un’attività a basso impatto, che corrisponde perfettamente ai criteri raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità per mantenersi in buono stato, l’ideale insomma, per farne una piacevole consuetudine motoria a qualunque età. Camminare con ritmo lento, infatti, è lo sport più naturale dato anche a chi è sovrappeso e consente di prolungare l’impegno fisico anche a lungo senza danno. La camminata blanda riduce al minimo le sollecitazioni articolari, ad esempio per le ginocchi, non comporta impatti potenzialmente dannosi per la colonna vertebrale e rende molto meno serie le conseguenze di eventuali imprevisti, come uno scivolone sull’erba, una caduta, una distorsione provocata dalle asperità del terreno.
Come tutte le attività aerobiche lente e di limitata intensità, che possono essere protratte anche molto a lungo, lo slow trekking è ideale per perdere qualche chilo di troppo, perchè l’organismo si trova nelle condizioni più appropriate per bruciare grassi e intaccare anche i depositi localizzati. Inoltre fa lavorare in modo armonico la muscolatura, specie dalla vita in giù, rendendola più tonica. E non dimentichiamo che l’escursionismo slow è una medicina molto efficace contro lo stress, perchè il contatto più profondo e attento con la natura aiuta a dimenticare le preoccupazioni quotidiane.
Come praticare lo slow trekking
Lo slow trekking è un’attività che si concentra sulla lentezza e sulla contemplazione del paesaggio circostante, piuttosto che sull’obiettivo di raggiungere una meta specifica. Ecco alcuni consigli su come praticare lo slow trekking:
Scegliere la meta giusta: scegliere un percorso che sia adatto alle proprie capacità e alla propria esperienza, in modo da poter camminare con tranquillità e senza stress. Idealmente, il percorso dovrebbe essere immerso nella natura e lontano dal traffico e dai rumori urbani.
Camminare con calma: l’obiettivo dello slow trekking non è raggiungere una meta il più velocemente possibile, ma godersi il paesaggio circostante e la natura che ci circonda. Camminare a passo lento, osservando gli alberi, le piante, gli animali e i panorami, ci permette di apprezzare appieno il percorso e di entrare in contatto con la natura.
Portare con sé solo l’essenziale: per praticare lo slow trekking è necessario viaggiare leggeri, portando con sé solo l’essenziale come acqua, cibo e un kit di emergenza. In questo modo, si evita di essere gravati da un peso eccessivo e si può godere appieno del percorso senza sentirsi intralciati.
Sostare frequentemente: fermarsi di tanto in tanto per osservare il paesaggio, riposarsi, fare qualche foto o meditare, aiuta a rilassarsi e a godere appieno dell’esperienza. Lo slow trekking non è una corsa, ma un’esperienza rilassante e contemplativa.
Pianificare la giornata con calma: programmare la giornata con calma, prevedendo soste e pause per pranzo, ci permette di godere appieno dell’esperienza e di non sentirsi in ansia per raggiungere una meta entro un certo orario.
In sintesi, lo slow trekking è un’attività che richiede lentezza, contemplazione e un’attenzione al paesaggio circostante. Camminare con calma, osservare il panorama, sostare frequentemente e pianificare la giornata con calma sono alcuni dei modi in cui si può praticare lo slow trekking e godere appieno dell’esperienza.